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Lunedi 14 Marzo dalle 6:00
Colazione Resistente al CSA La Torre

enerdì 4 Marzo abbiamo ricevuto una lettera. Anche al CSA La Torre è stato notificato un provvedimento amministrativo di sgombero.


Da oltre un anno molte esperienze sociali di questa città sono minacciate da comunicazioni e procedure amministrative, sgomberi, mancati rinnovi di concessioni a canone sociale, sigilli, lettere di sfratto. Con il pretesto del recupero del debito, della messa a valore del patrimonio pubblico, del bando pubblico come unico strumento di “trasparenza”, la giunta Marino prima e il commissario Tronca poi hanno messo in campo un attacco frontale alla enorme ricchezza di esperienze di autogestione esistenti a Roma.
Al danno che la sparizione di queste realtà comporterebbe per la città, si aggiunge la beffa. Vogliono far pagare a noi il costo della loro inadempienza non riconoscendo per via amministrativa la validità dei canoni sociali di concessione.

Insieme alle decine di realtà sociali e politiche che animano la rete per il Diritto alla Città riteniamo necessaria una moratoria generalizzata contro sgomberi e sfratti e contro le ingiustificate richieste di pagamento che non tengono conto delle finalità delle attività che vengono realizzate negli spazi sociali.

Ci rivolgiamo a chi sta a cuore questo pezzo di città.
A chi ci attraversa durante un concerto, uno spettacolo teatrale, una cena, un gala di circo o in una iniziativa di approfondimento; a chi pratica sport popolare o partecipa a uno dei tantissimi corsi o laboratori, a chi si vuole prendere cura di un'area verde altrimenti abbandonata o realizza un orto sinergico insieme a ragazzi disabili; a chi vuole divertirsi in un'area giochi autogestita; a tutti quei singoli e realtà organizzate che hanno realizzato tutto questo insieme a noi.

Lanciamo un appuntamento per una colazione resistente alle 6 di Lunedì 14 Marzo, giorno in cui scadrebbe il termine per riconsegnare La Torre al Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale.
E noi saremo qui a dimostrare che La Torre è stata già restituita. Abbiamo restituito uno spazio a un quartiere, ad una città, e non siamo disposti a riconsegnarlo al degrado che produrrebbe un ulteriore spazio pubblico vuoto ed abbandonato.

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