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DOMENICA 18 DICEMBRE 2022

Dalle ore 10:00

COMUNITA E QUARTIERI RESISTENTI!

L'iniziativa si terrà presso il Parco delle Palme (Parco don Cadmo Biavati) Centocelle

NEL LEGGI TUTTO L'APPELLO E LE INFO COMPLETE
Dalle ore 10:00 al tramonto: banchetti informativi, mercato terra/Terra, riffa natalizia e decorazione collettiva di un albero di Natale, mercatino delle autoproduzioni AUM


Dalle ore 10:00 al tramonto: banchetti informativi, mercato terra/Terra, riffa natalizia e decorazione collettiva di un albero di Natale, mercatino delle autoproduzioni AUM

Ore 10:00:
Laboratorio di calcio per bambini, torneo di calcio-tennis per ragazzi a cura dell’ASD Borgata Gordiani
murales di quartiere a cura di Dans la rue
Distribuzione natalizia di libri e giocattoli per bambini a cura del Gam e del doposcuola di Quarticciolo Ribelle

Ore 11:30
Comunità e quartieri resistenti: gli abitanti e le realtà di Roma est raccontano la trasformazione del quadrante

Ore 13:00
Pranzo
Evento musicale a cura del Col.La

Ore 15:00
Gioco “La chiamavano sanità – Le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari” a cura del Gruppo Ambulatorio Popolare Roma est

Ore 15:30
Merenda a cura dell’associazione La Maison


Parteciperanno all’iniziativa: Libera Assemblea di Centocelle, Gruppo Appoggio Mutuo, Gruppo Ambiente e Territorio, Col.La, Gruppo Ambulatorio Popolare Roma Est, CSOA Forte Prenestino, Azione Antifascista Roma Est, ASD Borgata Gordiani, Quarticciolo Ribelle, Anpi sezione di Centocelle, Dans La Rue, Comitato del Pratone di Torre Spaccata, terra/Terra, AUM, La Maison, Assemblea di autodifesa dagli sfratti, LSA Centocelle

 

Appello

Il processo di trasformazione che sta investendo l’intero quadrante est di Roma ci parla di una tecnica di governo dei territori, già vista all’opera negli ultimi decenni in metropoli poste ad ogni latitudine.
L’apertura della metropolitana, dopo decenni di cantieri che in parte ancora insistono sul territorio, è stata un volano a una “riqualificazione” di molti quartieri di Roma est, che da periferia della città è divenuta
una zona il cui tessuto sociale popolare si sta modificando molto velocemente: le principali piazze sono state completamente ristrutturate; nuove e più attrattive attività sono nate sui territori, dai franchising
ai fast food più commerciali, alla proliferazione di locali e boutique
per la movida o lo shopping “alternativi”; una popolazione giovanile fatta di studenti e lavoratori precari si è trasferita a convivere con la popolazione autoctona dopo che i quartieri più centrali di San Lorenzo e Pigneto hanno subito una gentrificazione tale da rendersi sempre più elitari ed inaccessibili.
Roma est è un territorio in piena crescita e questo, oltre offrire possibilità di sopravvivenza e socialità a molti, attrae le avide attenzioni di affaristi, imprenditori, speculatori e grossi investimenti di ogni genere e natura. Dal canto suo, l’amministrazione cittadina da anni ha assunto una
certa idea di “riqualificazione” dei quartieri, come politica di governo
e gestione della città. Ha favorito un modello gestionale tutto volto ad incentivare l’iniziativa economica privata, trascurando quasi del tutto
le istanze ed i bisogni sociali di chi i territori li abita, così sventrando interi quartieri, trasformati in centri commerciali a cielo aperto, ed alimentando macroscopiche periferie sempre più amorfe e deprimenti, prive di spazi e riferimenti per la vita collettiva, dove espellere gli abitanti dei quartieri più centrali che non riescono a sostenere il crescente costo della vita.
Tutte queste trasformazioni peraltro avvengono, con la scusa della
lotta al degrado, all’insegna dell’ideologia del decoro, traducendosi
in una continua e pervicace militarizzazione dei territori, che inonda
le strade di forze armate, acuendo tensioni interraziali, intimidazioni, stigmatizzazioni, espulsione e repressione di quei soggetti spinti sempre più al margine della società, già provati da un generale impoverimento dovuto alle continue crisi globali e alla loro gestione scriteriata. Infatti, se a livello globale dopo la crisi pandemica è arrivata la guerra che ha comportato un ulteriore aumento del costo della vita e un caro bollette conseguente alla crisi energetica, dovuta all’emergenza bellica e alle relative speculazioni; a livello locale l’ennesimo Giubileo, l’annunciato EXPO e i progetti del PNRR porteranno, nei prossimi anni, una forte accelerazione di queste pratiche predatorie a scapito degli abitanti delle periferie romane.
Ma gli anticorpi a questo modello di gestione del territorio sono tutte quelle realtà che vivono e si organizzano nei quartieri e che esprimono una critica radicale del presente, sperimentando forme differenti di vivere ed abitare il quadrante.
Dal Pigneto a Centocelle, da Villa Gordiani al Quarticciolo, da Torpignattara a Torre Spaccata, in questi anni, si sono creati e approfonditi percorsi di resistenza territoriale a questo modello di sviluppo:
I comitati di abitanti e gli spazi sociali, che difendono i quartieri dai processi di speculazione o dal completo abbandono da parte delle istituzioni; La cura dell’ambiente e del territorio, tramite pratiche di difesa, riappropriazione e restituzione al quartiere degli spazi pubblici e verdi destinati all’uso comune; Le lotte contro le nocività che impestano i territori, come quelle per un ciclo naturale dei rifiuti contro discariche e inceneristori; I progetti di sport popolare, che rispondono ad un diffuso bisogno di appartenenza promuovendo un’idea di sport accessibile a tutti e una socialità basata sul rispetto del proprio corpo e dell’altro;
E ancora le diverse forme di lotta per la casa, contro sfratti e sgomberi di appartamenti, case popolari e occupazioni abitative, baluardo di resistenza contro speculazioni immobiliari per il diritto all’abitare; I percorsi di autorganizzazione, lotta e rivendicazione sul tema della scuola, della formazione e dell’educazione, che promuovono una formazione e una cultura altra, per rispondere ai bisogni di socialità, studio e crescita collettiva; Le esperienze che promuovono una diversa idea di cura e di salute, che passa sia per l’autodeterminazione alimentare e la difesa della terra, sia per quelle lotte che mirano all’ottenimento di una sanità gratuita e accessibile a tutti, mettendo in discussione la gestione del sistema sanitario.
E, infine, quelle pratiche di solidarietà diretta ed incondizionata, che fanno del mutuo appoggio lo strumento per rispondere ai bisogni della comunità, contro la crisi economica permanente che affligge soprattutto chi abita certe zone della città.
Domenica 18 Dicembre saremo al Parco delle Palme dalle h 10, per parlare del processo di trasformazione che investe il quadrante Est di Roma e per raccontare tutte le pratiche delle comunità che resistono in difesa dei quartieri e dei territori in cui abitiamo.


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