Da qualche mese nella nostra città, molti spazi sociali occupati ed autogestiti hanno cominciato a dar vita ad un percorso pubblico che mette al centro il tema del diritto alla città.
A fronte di questo sono diversi i percorsi, a Roma e in Italia, che si autorganizzano, occupano spazi abbandonati e case vuote, costruiscono possibilità di crescita e sapere collettivo, dando vita a esperimenti di mutuo soccorso.
In questo quadro si inscrive la proposta di delibera per la gestione del patrimonio pubblico della debolissima giunta Marino ed a firma del vicensindaco con delega al Patrimonio Luigi Nieri: una delibera che da una parte mette in vendita beni pubblici, dall'altra mira a normalizzare le esperienze di autogestione che attraversano la città.
Il risultato a Roma è sotto gli occhi di tutti: una amministrazione comunale incompetente che da un lato promuove una città dove si vive male e si spende troppo per gli alloggi, per i trasporti, per la carenza di infrastrutture sanitarie pubbliche, di scuole e luoghi di socialità e cultura, incentivando la speculazione dei privati; dall’altro fa pagare un conto salato chiamato “deficit di bilancio”, obbligando la città tutta a subire drastici tagli, abilmente riassunti nel decreto “Salva Roma”.
Dal 1986 l’ intento del CSOA Forte Prenestino è quello di realizzare nell'ex fortezza militare uno spazio sociale che corrisponda alla nostra idea di bene comune:
Solidarietà sociale, salvaguardia ambientale accessibilità alla cultura, alla formazione e allo sport , autopromozione individuale e collettiva, valorizzazione delle abilità manuali artistiche comunicative organizzative e cognitive, realizzazione di un’attività di comunità organizzata garantendo a tutt@ una libera partecipazione, discussione ed elaborazione di tematiche di interesse socio-culturale al fine di organizzare la vita sociale di una comunità di individui unita consciamente da valori condivisi di
antifascismo,antisessismo antirazzismo e antiproibizionismo.
Non crediamo di essere autosufficienti per condurre questa battaglia, che parla del futuro e dello sviluppo della città, ma di essere una minima parzialità.
Reputiamo, infatti, che le trasformazioni urbanistiche in atto sui nostri territori non sono solo un attacco agli spazi sociali, quanto piuttosto a qualsiasi modello alternativo di sviluppo della città.
Perciò invitiamo tutte e tutti a partecipare ai prossimi momenti di confronto pubblico
con l’obbiettivo di costruire una grande mobilitazione cittadina per il nuovo diritto alla città.
CSOA FORTE PRENESTINO
C'è un posto nel mio quartiere dove le persone contano.
Dove ogni persona può avere la sicurezza di valere come singolo individuo senza dover avere un particolare merito, una stessa cittadinanza, un'appartenenza ad un partito politico o ad un determinato ceto sociale.
Ogni giorno in questo posto si riscoprono i diritti di ognuno ad usufruire di servizi che vengono costantemente a mancare da chi invece dovrebbe garantirli.
Questo posto è il Centro Sociale Occupato Autogestito Auro e Marco di Spinaceto.
Quando nel quartiere diventa sempre più evidente il problema della dispersione scolastica, la Scuola Popolare si propone di affrontare il fenomeno offrendo tutoraggio e laboratori specifici totalmente gratuiti, autonomamente gestiti da professionisti e studenti universitari.
L’importanza e la validità del progetto hanno portato la Scuola Popolare ad intraprendere una collaborazione con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio.
Il prossimo 19 febbraio il Lab! Puzzle di via Monte Meta festeggia il suo quinto compleanno. Nato tra l'incontro tra l'Onda studentesca e giovani e precari del III Municipio, in questi anni il Lab! Puzzle è cresciuto e si è trasformato con la crisi, per rispondere ai bisogni del territorio e della cittadinanza. In tempi di tagli lineari e austerity Puzzle ha rappresentato una casa per decine di studenti e studentesse ai tempi della distruzione del welfare giovanile, nella città con gli affitti più alti d'Italia e mentre l'accesso all'università è sempre di più un privilegio. Una scuola d'italiano, un laboratorio di lavoro comune con centinaia di cittadini migranti a partire dalla lingua, un'esperienza che si è arricchita di uno sportello tutela legale. La Scuola Popolare Carla Verbano ha invece rappresentato una risposta ai tagli all'istruzione pubblica, dove i corsi di sostegno scompaiono e le ripetizioni private sono spesso inaccessibili. Puzzle è anche una scuola dedicata al fumetto e alle arti grafiche, un coworking dove freelance e ricercatori si incontrano e una delle sedi delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario.
Tra pochi giorni, il 10 febbraio, scade l'ultimatum del comune di Roma per lo sgombero del Centro Sociale Corto Circuito,
L'ultima determina dirigenziale notificata parla infatti di ritorno in possesso dell'immobile "con qualsiasi mezzo sarà ritenuto opportuno".
Siamo stanchi di vivere sotto la costante minaccia di sgombero!
Vogliamo subito l'autorizzazione a ricostruire, con le nostre risorse, il padiglione distrutto da un incendio più di 3 anni fa.
Pretendiamo l'immediato riconoscimento formale dell'utilità sociale delle tante esperienze come la nostra.
Dal Salva-Roma al commissario Tronca, passando per Marino:
cosa c'è dietro le minacce di sgombero di centinaia di spazi sociali romani
La crisi economico-finanziaria in cui siamo immersi da anni e
la conseguente logica del debito sono diventati gli alibi attraverso i quali imporre, a diversi livelli, poteri tecnici e polizieschi. Di fatto siamo alla cinica attuazione dell'aforisma di Friedman secondo cui "lo shock serve a far diventare politicamente inevitabile ciò che è socialmente inaccettabile".
Le politiche monetariste e di austerità diventano lo strumento mediante il quale scaricare gli effetti sui cittadini. I vincoli di bilancio diventano prioritari rispetto alla garanzia dei diritti fondamentali.
Con la costituzionalizzazione dell'obbligo del pareggio di bilancio si arriva addirittura da una formale legittimazione di tale involuzione culturale e politica.
Si restringono i parametri del patto di stabilità interno facendo diventare gli Enti Locali i luoghi sui quali far precipitare la crisi.
Molteplici sono le manifestazioni di sostegno e di solidarietà attiva che Esc ha ricevuto in questi giorni, a seguito della disposizione di sgombero da parte dell’amministrazione capitolina.
Il progetto di Oz - Officine Zero è a rischio
Il meccanismo dell'asta fallimentare si è definitivamente messo in moto e il rischio di chiusura è imminente.
Officine Zero nasce come risposta alla crisi delle Officine ex-RSI, che per quasi un secolo hanno lavorato alla manutenzione dei treni notte.
Occupate nel 2012 dagli operai in cassa integrazione, il 1° giugno 2013, di fronte al fallimento dell’azienda decretato dal Tribunale di Lecco, un’ampia coalizione sociale,
che da tempo già sosteneva la vertenza operaia, ha riaperto i cancelli della fabbrica con un progetto di riconversione, per dare nuove prospettive all’occupazione già in atto.
Mercoledi 4 novembre ore 18:00 volantinaggio pubblico
Venerdi’ 6 novembre ore 9:00 la violenza e’ ovunque, anche lo sportello antiviolenza sara’ ovunque. vieni a portare solidarieta’!
Sabato 14 novembre ore 16:00 passeggiata nel quartiere.
Lo spazio occupato dalle Cagne Sciolte nel 2013 contro la violenza di genere e’ sotto attacco.
Un’ esperienza costruita fuori dalla logica di ogni profitto, che da due anni ha attivato, oltre a un laboratorio sulla violenza di genere, corsi per offrire a tutte le donne e a tutte le soggettività delle proposte concrete per autodeterminarsi e uscire dall’isolamento, una comunità resistente allo sfruttamento e all’omologazione.
Un luogo che ospita lo sportello contro la violenza sulle donne “Una stanza tutta per se’”.
Contro la speculazione edilizia e la militarizzazione delle strade,
gli abitanti di Roma ci mettono il corpo
e scendono in strada per ribadire il loro diritto alla città.
sgombero e rioccupazione di scup una pioggia di denunce:
https://www.facebook.com/hashtag/scupnonsiabbatte?source=feed_text&story_id=1612896015650787