TAKE BACK THE CITY
Incontro internazionale di lotte contro la gentrificazione
Come C.S.O.A. Forte Prenestino dalla fine del 2021 stiamo dando spazio e voce a pratiche di lotta contro la gentrificazione verso una 3 giorni di incontri tra realtà attiviste in Europa.
Vogliamo condividere percorsi antagonisti alla dilagante trasformazione del paesaggio delle nostre città, perché siamo contrar3 a quei processi di sostituzione della popolazione e del tessuto sociale, innescati dal prepotente aumento del costo della vita e del valore del suolo.
Così in Italia come in Europa, consapevol3 che tale dinamica sia ormai planetaria, la gentrificazione produce stravolgimenti urbani a uso e beneficio esclusivo del capitalismo e di tutte le forze che lo sostengono.
Porzioni importanti delle città che abitiamo sono soggette a presunte 'inevitabili' speculazioni, che determinano in breve tempo il cambiamento della popolazione in favore di classi più ricche, secondo strategie di esclusione e di concreta apartheid economica e classista che attacca e rende inaccessibili lavoro, scuola, cura, ambiente e socialità.
Nel nome del “decoro”, della “riqualificazione” o della “rigenerazione” urbana, assistiamo a strategie di sfruttamento che sottraggono luoghi, culture e spontanee del vivere quotidiano. Il capitale, sostenuto dalla propaganda istituzionale per il miglioramento urbano, impone omologanti stili di vita modificando i quartieri delle nostre città.
Non possiamo più perdere tempo!
Vogliamo attivarci: vogliamo incontrarci e confrontarci per liberare immaginari opposti alla città-merce e per divulgare molteplici tattiche di lotta, vogliamo costruire relazioni sentendoci liber3 di attraversare e abitare le nostre città, vogliamo essere complici per uno spazio urbano aperto, plurale e orizzontale. Altre città sono possibili!
Il Forte, occupazione permanente autogestita di azione controculturale, con il suo laboratorio di lotte contro la gentrificazione, invita a una chiamata per un abitare condiviso e inclusivo:
“Take back the cities – Europe area”
dal 26 al 28 maggio 2023
C.S.O.A. Forte Prenestino, Centocelle, Roma
“Il pellicano ci invita a non immagazzinare quanto non è necessario e a
riflettere sul nostro cibo materiale e spirituale”
Programma
Giovedì 25
Grandi Capitali e Gentrificazione
ORE 21
dibattito con:
Enrica Boarger
ricercatrice e attivista Aldrava, cooperativa abitativa contro la speculazione immobiliare
/// Lisbona
Laura Carrer
giornalista e collaboratrice di Cities for Rent
/// Milano
ORE 22.00
proiezione film:
“La fête est finie” (Fra, 74” - sub ita)
di Nicolas Burlaud, produzione Primitivi
/// Marsiglia
A seguire musica a cura del pubdodicidetutto
Chiusura ore 02.00
Venerdì 26
Metodologie, pratiche e memorie degentrificanti
Ore 21
presentazione di (a seguire dibattito con):
Brixton Gentrification Struggles 1993-2021 “A Timeline”
con Lukasz, archivista al MayDay Rooms, archivio, risorsa e rifugio sicuro per i movimenti sociali, per le culture sperimentali e marginali, e le loro storie.
/// Londra
5 Maggio: gentrificazione, dal nome al territorio
con E Drejta Mbi Qytetin
/// Tirana
ore 23.30
Musica:
Mondocane
dj set
/// Roma
Kebra
dj set
/// Città del Messico
Chiusura ore 02.00
Sabato 27
Desiderio e gentrificazione
Ore 18.30
presentazione di (a seguire dibattito con):
“Oltre la gentrification”
Letture di Urbanistica critica tra desiderio e resistenze urbane
di Sandra Annunziata
con Claudia Gatti e Viola di Eticity
/// Roma
“Gentrificazione, turistificazione e resistenze a Exarchia”
con Paschalis Samarinis, Comitato residenti di Exarchia
/// Atene
Milano metropoli in trasformazione
Off Topic Lab. politico
/// Milano
Ore 21.30
Musica:
Cool Runnings
Pre/after dancehall
/// Roma
Kiko Bun
live showcase
/// Londra
Chiusura ore 03.30
///
MONDOCANE
i suoni cosmici, ipnotici e voodoo apriranno le danze per un sexy tribale dancefloor.
KEBRA
dj brasiliana conosciuta per essere creatrice del movimento del terzo mondo "Desculonización" ci trasporterà nei suoi ritmi energici del baile funk trasponendo il fervore del dembow con solidi esperimenti da club contemporanei.
Per kebra, l'eredità della musica della diaspora latina resiste nei e di qualsiasi stile che possa essere assorbito dai fianchi e dal cuore. Invocando ricordi rituali, inscrive Abya Yala sulla pelle, facendo del sudore il suo personale segno di liberazione.
Kiko Bun
Come tanti altri ragazzi cresciuti nella zona ovest di Londra, non sorprende che Kiko Bun, mezzo panamense e mezzo italiano, sia cresciuto con l'ossessione del reggae e dell'hip hop, immergendosi rapidamente nella storica e fiorente sottocultura londinese di musicisti, MC, DJ e negozi zeppi di singoli Studio One e di importantissime yard tapes dei sound system importate direttamente dalla Giamaica. Non capita spesso di trovarsi di fronte un artista incomparabile con il resto del paesaggio musicale. Kiko non suona come niente altro. È contemporaneo per la sua generazione ma predilige e utilizza sonorità che sembrano senza tempo. Le sue produzioni, sebbene influenzate dalla Early Dancehall, dal Rocksteady e dal Boom Bap, sono il riflesso dello stile di vita urban e contaminato della capitale inglese, motivo per cui la sua base di fan si è sviluppata rapidamente nel circuito dei festival dopo le esibizioni a Glastonbury, Boomtown, Leeds e Reading. Dopo aver affinato il suo stile autentico e originale nel corso degli anni, lavorando con artisti del calibro di Alborosie, Shy Fx, Chase & Status, Cadenza e Ticklah (di Sharon Jones & the Dap Kings), e ricevendo supporto radiofonico da esperti del gusto di fama mondiale come sir David Rodigan e Julie Adenuga, Kiko è ormai parte dell'upper level internazionale. I suoi esordi discografici hanno suscitato notevole fermento online e tra gli addetti ai lavori e da lì alla firma per la Island Records il percorso è stato un pass naturale . Kiko Bun mescola il suo profondo amore per la musica roots giamaicana con la frizzante giovane cultura del basso londinese accreditandosi come un soundboy killer dei pesi massimi perfettamente adatto ai festival più patinati o a qualsiasi blues dance che si rispetti. Dopo una manciata di singoli irresistibili come “Where I'm From”, “Sometimes”, “Sweetie”, “Can’t Hold Back” e "Bad Boy Tenor" del 2020, Kiko si è esibito con la sua band in tutto il Regno Unito in un tour da headliner, nonché in esibizioni insieme a David Rodigan e all'Outlook Orchestra al Rototom, all'Outlook Festival e al Royal Albert Hall per citarne alcuni.
Cool Runnings
Cool Runnings è una crew, un'idea definita di sonorità, un motto ed anche una scritta disegnata a pennarello un giorno di primavera nell'ultima decade del secolo scorso. Fu Militant Barone a siglare con queste due parole una musicassetta da lui compilata con una bella manciata di dischi. Un titolo foriero di un'intuizione che avrebbe portato, nel 1997, alla costituzione del primo nucleo di questo sound, assieme a Mercy Far I e Jolly Dread. Loro tre diedero vita a quell'appuntamento radiofonico domenicale su Radio Onda Rossa che, nel giro di qualche anno, sarebbe diventato un must imprescindibile per gli amanti del genere, nonché sinonimo di Reggae di qualità: una visione della musica non solo come semplice intrattenimento, ma come un forte veicolo di acculturazione e condivisione di saperi. Cool Runnings è da sempre una realtà cangiante anche negli interpreti che si sono avvicendati nel corso degli anni al suo interno come Robbadab, anch'egli negli anni dell'esperienza radiofonica, LeleFlash e Shark che hanno legato a doppio filo il loro periodo di collaborazione al lavoro di organizzazione e promozione di eventi di rilievo legati al suono giamaicano. Il nome del progetto ricalca un modo di dire tipico della Jamaica: è ciò che si dice ad un amico quando, nel salutarlo, gli si vuole augurare ogni bene. Il vinile è il formato principe attraverso il quale si esprime Cool Runnings; una crew tanto affezionata alle sonorità fondamentali dell'isola del naufragio di Colombo, quanto attenta alle sue influenze nelle produzioni contemporanee. Sintetizzare in un semplice elenco la serie di realtà e di attività con le quali Cool Runnings ha collaborato e si è cimentato nei suoi primi 25 anni di vita è sfida ardua. Trasferte in ogni angolo di Italia e di Europa, innumerevoli appuntamenti nell'Urbe, decine e decine di artisti e sound internazionali e poi ancora collaborazioni, progetti paralleli, articoli di giornale, rassegne e quel pizzico di lucida follia necessario al rendere tangibili e condivisi i propri sogni. Queste sono solo alcune delle sfaccettature di un percorso che ha trovato alcuni dei suoi punti più alti nei due tour europei trascorsi assieme alla storica voce dei Black Uhuru, Michael Rose e nel progetto “Lead The Leaders”, sviluppato assieme a Dj Craim, Colle Der Fomento e Kaos One: un mixtape evolutosi in un potentissimo live che ha attraversato lo stivale in lungo ed in largo, nel segno della continuità con la mai dimentica epopea delle Posse e della Pantera. Dato tutto questo la crew è stata inserita all'interno di “Roma Creativa”, summa delle realtà artistiche romane e regionali più valide. La tradizione e l'evoluzione di questo sound è oggi saldamente nelle mani dell'ormai storico terzetto che la compone: Mercy Far I, 2Rud e Mario Dread, agitatori culturali, dubmaster e selecta dell'attuale formazione.