al pub DodiciDetutto
IPERCUSSONICI
suoni antichi per musica futura
presentano: Carapace
Alice Ferrara – Voce e percussioni
Carlo Condarelli – Tamburi bassi,
djembe, balafon e cori
Luca Recupero – Marranzano
elettrico, tamburelli, ‘mbira, cori
Alberto Paternò - Didjeridoo
Michele Musarra - Basso elettrico
L’energia trasformativa del vulcano in eruzione pervade nel profondo.
l’incredibile suono della band nata nel 2002 a Catania, in cui strumenti antichicome marranzani, didjeridoo e tamburi si fondono a creare esplosive sonorità ultramoderne attraverso il sudore e l’emozione di 5 musicisti dalla formazione poliedrica.
Dopo centinaia di concerti in lungo e in largo per la Sicilia e per tutta l’Italia, Ipercussonici hanno portato in giro per il mondo ciò che al Womad è stato definito “The new adventurous sound of Sicily”, e si sono ormai
assicurati un posto di rilievo tra le band di culto del pubblico siciliano ed internazionale partecipando ad importanti festival anche in Olanda, Francia,
Ungheria, Portogallo, Inghilterra, Germania, Tunisia, Malta e perfino in Giappone.
Da sempre schierati a sostegno di importanti cause civili, sociali e ambientaliste, il loro singolo Mururoa viene usato nel 2011 da Greenpeace per contribuire alla campagna referendaria contro il ritorno del nucleare in
Italia, mentre nel 2012, ospiti sul palco montato davanti al Palazzo di Giustizia di Catania per il ventennale della strage di Capaci, presentano una personalissima rivisitazione di Quannu Moru, Faciti ca nun Moru di Rosa
Balestrieri, il cui video è dedicato a tutti quelli che continuano a vivere lottando contro le mafie.
Dopo i precedenti album “Liotro” (autopordotto, 2005) e “Tutti Pari” (Finisterre/Felmay, 2008), il loro terzo disco CARAPACE, recentemente uscito per Viceversa Records/Audioglobe, segna il passaggio ad atmosfere
più elettriche che forzano i confini tra la world music e il rock indipendente, ed una maturazione della dimensione autoriale del gruppo evidenziata da una
maggiore attenzione ai testi che ora sono più spesso in italiano, senza trascurare la sanguigna musicalità del dialetto siciliano e numerosi inserimenti in arabo, in inglese e in diverse lingue africane.
CARAPACE non è solo un album, ma anche un live catartico dove per scelta è la musica che mette in movimento con il supporto di una texture alchemica che analogicamente si scolpisce tra i ricami della percezione.
Un viaggio nell’universo infinitamente macro e
delicatamente micro.
CARAPACE è un progetto complessivo, costruito con mentalità artigianale lentamente e con le giuste riflessioni, che che include tanto il disco quanto la realizzazione di video, scenografie e oggetti, per sorprendere ancora quel pubblico che apprezza la danza, il sudore e l’energia del palco, ma vuole anche fermarsi a riflettere su temi profondi e importanti questioni di ordine sociale ed ambientale.
Info, foto e video:
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