a pranzo in taverna...
Saperi, Suoni e Sapori d'AFRICA
II Edizione
I° piatto COUS COUS
II° piatto SAMOSA
COUS COUS:
(piatto dell agape)
Ricavato dal grano duro, viene preparato in speciali pentole di terracotta sovrapposte, dette cuscussiera dove nella parte inferiore cuocciono solo verdure, o verdure e i pezzi di carne, e nella parte superiore bolle la semola.
La sua storia millenaria, paragonabile solo a quella del pane e del riso, lo rende a pieno titolo un cibo sociale ancor prima che un alimento.
Infatti, questa preparazione rappresenta la cultura del popolo berbero che praticava la pastorizia.
Per secoli il cuscus ha sfamato i nomadi, le cui donne solevano radunarsi in gruppo per prepararlo sulle tavole della sera e del primo pomeriggio quando i pastori si fermavano per riposare.
La tradizione vuole che si mangi tutti insieme intorno a un unico piatto utilizzando le mani e prima di iniziare il pasto a base di cous cous viene sussurrato "Biss'mi Allah", una preghiera di benedizione. Piatto che si mangia solo insieme alla famiglia o a chi viene considerato parte della comunità.
Ancora, i novelli sposi dei popoli del Maghreb in occasione dei grandi banchetti nuziali ricevono come pietanza simbolica di conclusione il "cuscus permesso", che li autorizza alle follie della prima notte, purché ne conservino un po' da offrire ai poveri.
Viene consumato per celebrare l'arrivo di un nuovo figlio. Il giorno del parto, la famiglia della donna imbandisce per la puerpera la tavola con piatti energetici e ricostituenti e fra questi c'è un cuscus alla miscela di spezie in grado di favorirne il latte, nutrimento essenziale per il nascituro.
Nel mondo islamico preparare e consumare couscous è un "rito" religioso.
Esso viene spesso offerto ai poveri in occasione dell'elemosina,
è anche il piatto tradizionale del pranzo del venerdì (giorno della preghiera collettiva musulmana)
Il Corano dispone che il couscous venga mangiato con le sole tre dita della mano destra, per distinguersi dal diavolo che lo mangia con una, dal Profeta con due e dall'ingordo con cinque.
A diffondere questa pietanza nel mediterraneo furono prima gli arabi, la leggenda però ne data la diffusione almeno a 1000 anni prima, tra il 970 e il 930 prima di Cristo. Si racconta che il biblico Re Salomone se ne nutriva per attutire le pene sentimentali procurategli dalla Regina di Saba. Concludendo possiamo affermare che come lo spezzare il pane ebraico e poi cristiano, o la condivisione del riso per la cultura orientale, il couscous è il piatto dell'agape.
A questo cibo è stato dedicato un bel film "Cous cous. La Graine et le Mulet" scritto e diretto dal regista tunisino Abdellatif Kechiche.
SAMOSA:
(Sambusa)
La samosa è un popolare antipasto e snack pakistano diffuso in tutta l'Asia centro-meridionale, nella penisola arabica, arrivando oltre il mediterraneo fino nel Corno d'Africa, Nordafrica e Grecia. Consiste generalmente in un guscio triangolare (a volte anche semilunare o tetraedrico) di pasta di farina (maida), fritto o al forno, farcito principalmente con patate ma anche con cipolle, piselli, lenticchie, formaggio, carne di manzo o pollo e varie spezie locali come peperoncino o coriandolo.
La parola samosa può essere fatta riferire al persiano "sanbosag"[1]. In altre culture invece è palese la derivazione dalla radice della parola: sanbusak o sanbusaj (mezzaluna) in arabo, sambosa in Afghanistan, "samosa" in India, "samboosa" in Tagikistan, samsa per le nazioni a maggioranza turca, sambusa in alcune parti dell'Iran e Eritrea, chamuça in Goa, Mozambico e Portogallo[1]. Anche se nelle popolazioni di lingua araba si fa riferimento alla parola sambusak, nei numerosi libri di ricette arabe medioevali la pronuncia era spesso trascritta come Sambusa