Né con Putin né con la NATO, nessun’arma, nessuno soldato!
*Sabato 5 marzo 2022 ore 12:30*
*Piazza Dei Cinquecento*
*#Romacontrolaguerra*
Sarà dietro a questo striscione che le realtà sociali, associative e studentesche di Roma saranno presenti in piazza Sabato 5 Marzo.
La rapida escalation a cui stiamo assistendo e la drammaticità degli esiti possibili del conflitto, sia nell’immediato che sul lungo periodo, rende necessaria una presa di posizione netta e l’abbandono di alcune ambiguità che purtroppo abbiamo rilevato nella rivista piattaforma di lancio della manifestazione.
Saremo in piazza per condannare l’invasione russa dell’Ucraina e per esprimere solidarietà e vicinanza alla popolazione che sta pagando il prezzo della scelta criminale di Putin e del suo governo. La priorità oggi è quella di fermare la guerra, aprire corridoi umanitari e organizzare l’accoglienza di quanti sono costretti a scappare dalle loro case. Siamo vicini anche alle donne e agli uomini russi che in questi giorni stanno sfidando la dura repressione di Putin e stanno manifestando contro questa guerra: fondamentale il sostegno alla società civile russa e a quanti vengono ingiustamente detenuti.
Non possiamo però dimenticare, all’interno di questo clima di “unità nazionale”, le responsabilità gravissime che la NATO e la sua politica espansiva degli ultimi trent’anni ha avuto e continua ad avere: ricordare le responsabilità della NATO vuol dire chiedere con forza la radicale trasformazione delle relazioni tra stati basate sul modello della guerra fredda e la fine della subalternità atlantista da parte di tutti i governi europei.
Così come non possiamo accettare che l’Italia abbia decretato l’invio di armi e materiale bellico in Ucraina, scegliendo di diventare parte belligerante a tutti gli effetti: alimentare una guerra, armando la popolazione ucraina che sta resistendo, all’interno di un confronto militare asimmetrico come quello in corso, vuol dire esclusivamente decidere di prolungare il conflitto con un esito scontato e al prezzo di un massacro della popolazione civile. Troppo facile indossare l’elmetto a migliaia di chilometri di distanza, irresponsabile e vergognoso non chiedere immediatamente l’interruzione del conflitto armato.
L’unica cosa da chiedere con forza oggi è la fine dell’escalation bellica, il disarmo nucleare generale e la costruzione di un vero processo di pace, imponendo ai governi europei di svolgere il ruolo di mediazione e costruzione di pace a cui stanno rinunciando con la decisione di inviare le armi. Così come è necessario affrontare anche altre cause di questa guerra, legate ad una politica estrattivista che vede nell’Ucraina un territorio da conquistare per sfruttarne le risorse naturali, in perfetta continuità con il modello di sviluppo che sta devastando il Pianeta.
CI VEDIAMO QUINDI ALLE 12.30 IN PIAZZA DEI CINQUECENTO, per raggiungere insieme Piazza della Repubblica, mettendo a disposizione un’amplificazione in grado di esprimere le nostre parole d’ordine durante il corteo.
Rilanciamo da subito la partecipazione allo sciopero dell’8 Marzo, che il movimento transfemminista Non Una di Meno ha deciso di trasformare anche in una mobilitazione contro la guerra. Rilanciamo inoltre un’assemblea all’università La Sapienza Lunedì 14 Marzo, per costruire le prossime tappe di una mobilitazione che dovrà continuare a farsi sentire anche nelle prossime settimane.
Disertiamo la guerra in ogni paese, prima che sia troppo tardi.
#romacontrolaguerra
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