Corteo da Centocelle:
basta sfratti, sgomberi e speculazioni!
takethecity
Riprendiamoci la città!
Corteo cittadino
ore 15:00 piazza delle Camelie
Il 18 ottobre in tantissime città europee i movimenti, le reti, le realtà sociali scenderanno in piazza
con le parole d’ordine “Stop evictions, take the city!” per denunciare le politiche neoliberiste di privatizzazione
dei servizi e dei beni comuni, dall’acqua al suolo, dalla sanità al trasporto, dall’istruzione alla cultura,
la vendita del patrimonio pubblico, lo sfruttamento dei territori.
Politiche di austerità che precarizzano e impoveriscono le vite di milioni di persone,
a cui si chiede di pagare il costo della crisi, mentre gli interessi economici privati e la rendita mettono a profitto le città,
con progetti speculativi legati al cemento e ad attività economiche e commerciali che stanno cambiando
le relazioni e i volti di molti quartieri. Un modello devastante contenuto nei provvedimenti del governo Renzi
in tema di casa e lavoro, che sanciscono il “modello Expo” come paradigma del nostro futuro
e che si sta dotando di diversi strumenti per impedire un’opposizione a tutto questo.
A Roma, in una città commissariata dal governo e tenuta sotto scacco dai signori del mattone
e dal business delle tante emergenze strutturali, l’amministrazione Marino ha consegnato al Prefetto e alla Procura
la gestione delle questioni sociali. Da diversi mesi è in atto un attacco diretto alle esperienze di autorganizzazione,
attraverso gli sgomberi di occupazioni abitative e di spazi sociali e culturali liberi e indipendenti,
con il distacco delle utenze, con l’art. 5 di Lupi che nega la residenza, l’acqua e la luce a chi vive in una casa occupata,
con l’esecuzione di sfratti attraverso l’uso di gas lacrimogeni, con misure cautelari a danno di diversi attivisti.
Un tentativo di normalizzazione che passa attraverso la retorica della legalità
che si traduce in un maggiore controllo dei territori.
La stessa ricetta che viene sbandierata nelle periferie dove si addensano tensioni dovute a un disagio quotidiano
legato alla negazione di diritti e all’assenza di servizi, e che rischiano come a Corcolle o Torpignattara
di essere strumentalizzate da chi ha precisi interessi a fomentare razzismo e guerra tra poveri.
Eppure c’è un tessuto sociale che si organizza nei territori in molteplici forme e che si riprende pezzi di città,
sottraendo spazi alla rendita e praticando relazioni di mutuo soccorso.
Unico anticorpo credibile al razzismo e al fascismo, contro questa opzione basata sul saccheggio delle risorse e delle nostre vite.
Significativa in questo senso l’esperienza maturata a Centocelle,
una delle tante ormai ex- periferie in cui i disegni di valorizzazione stanno scatenando forti processi di gentrificazione
che si traducono nell’aumento degli affitti e nella negazione di spazi pubblici, in piazze chiuse e occupate da anni dai cantieri della metro C, la cui apertura peraltro continua a essere posticipata.
I rapporti sociali vengono così frammentati non solo dalla crisi ma anche dalle politiche urbane.
Proprio a partire da Centocelle vogliamo costruire
il 18 ottobre una mobilitazione cittadina che metta in connessione abitanti di questa città,
realtà e spazi di movimento, reti antisfratto e comunità migranti.
Una giornata in grado di comunicare con forza i percorsi e gli intrecci possibili
dentro territori resistenti, meticci e solidali.
http://www.abitarenellacrisi.org/wordpress/2014/10/13/18o-corteo-da-centocelle-basta-sfratti-sgomberi-e-speculazioni-takethecity/