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SABATO 2 GIUGNO 2018
PENTAGONO NO!
MANIFESTAZIONE CONTRO L'ALLARGAMENTO MILITARE
AL PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE

10:30 Passeggiata e biciclettata da piazzale delle Gardenie verso il Parco Archeologico

13 Pranzo sociale a sottoscrizione libera

17:30 Visita guidata alle bellezze e criticità del parco

Durante il pomeriggio:
__Baretto ristoro
__Dj set El Pinche Perro X Moebius Ohba X Curandera
__Inteventi sull'impatto ambientale dei militari
__Reading poetico
__Warner circus
__Titubanda
__Gruppi musicali della sala prove autogestita 100rec
__Djset
__Sport popolare (allenamenti e lezioni di prepugilistica, dance contact e acroyoga)


"Il Parco è in parte abbandonato, inquinato e poco accessibile, e si trova al centro di una delle aree più densamente popolate e cementificate d’Italia, fra i quartieri di Centocelle, Quadraro, Torre Spaccata, Cinecittà. Potrebbe essere bonificato e tornare ad essere una risorsa sociale e ambientale per tutti. Ma i piani per ora sembrano essere altri…

Non bastava il “Comando Operativo di Vertice Interforze”, già presente nell’area dell’ex Aeroporto di Centocelle, struttura che organizza le missioni militari nelle aree di guerra.

Tra il Ministero della Difesa, Comune di Roma, V Municipio sono in corso accordi, per il progetto del cosiddetto “Pentagono Italiano”, grazie alla sottrazione al Fondo destinato alle periferie di 2,6 miliardi di Euro. Tale progetto consiste nell’estensione delle attuali strutture militari presenti sul Parco (l’ex-aeroporto Centocelle), con sottrazione di numerosi ettari all’utilizzo pubblico e con la realizzazione di un polo per il comando unico di tutte le forze armate italiane. Secondo le poche informazioni fornite dal ministero della difesa, entro fine 2017 era previsto l’arrivo di 3000 unità tra militari e dipendenti del ministero.
Quindi una maggiore militarizzazione costante dell’area, difficoltà di mobilità, aumento dell’inquinamento elettromagnetico, col rischio che l’intero Parco finisca per essere interdetto alla popolazione.
Noi non vogliamo essere vicini di casa di chi da anni è responsabile di morti, distruzioni, esodi di massa, come sta facendo l’esercito italiano con la sua partecipazione a una guerra continua, le cui vittime principali sono popolazioni civili come noi.
Riprendiamoci il parco! E agiamo con determinazione per informare la popolazione: se non lo facciamo noi, nessuno lo farà al posto nostro. Perché un luogo di serenità, gioco e distensione non si trasformi in una base di morte."

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