“Capovolgere, ovvero rovesciare la condizione precaria in tempi, luoghi e spazi di protagonismo del precariato metropolitano.” Questo volevamo fare occupando uno spazio abbandonato a fianco di ponte Marconi, l'ex cinodromo, in una porzione di territorio compresa tra Viale Marconi e la Via Ostiense. Una zona con un'enorme densità abitativa, con decine di speculazioni e cicatrici, quadrante sud della città.
17 anni fa occupavamo uno spazio per farne un motore propulsivo delle battaglie delle precarie e dei precari, ma anche aprire uno spazio al territorio e alla città. 17 anni dopo, quello stesso spazio, sempre occupato e autogestito, viene attraversato ogni settimana da centinaia di persone per attività sociali costruite dal basso e aperte a quel pezzo di città che fatica ad arrivare alla fine del mese, che combatte con la precarietà, che cerca relazioni paritarie e fuori dal profitto, che rifiuta una città rabbiosa ed escludente. 17 anni dopo, insieme a molte altre realtà della città di Roma, siamo minacciati di essere sgomberati. E così ogni settimana il cinodromo è vissuto dai bimbi del rugby e dai loro genitori, dai ragazzi e le ragazze che vivono la palestra e da quelli che suonano; ogni settimana momenti di convivialità e cultura vedono sedute intorno a un tavolo, per mangiare o chiacchierare, età ed esperienze differenti: donne, uomini, nativi o migranti, grandi e piccoli insieme nella costruzione di una comunità. Larga e senza confini perché proviamo a costruire nella quotidianità quello che vorremmo vedere nella società. Senza speculazioni o profitti sulla pelle di nessuno, ma una collaborazione solidale e cooperativa per procedere nel cammino di uno spazio che parla al territorio e alla città. Una realtà politica che ha costruito conflitto per i diritti e che continua ostinatamente a farlo. Perché Acrobax, cinodromo occupato e autogestito, non è un passatempo o un dopo-lavoro ma la possibilità di un'alternativa politica a un'onda nera e reazionaria; perché è un’alternativa partecipata per praticare sport popolare; è la possibilità di accedere e proporre cultura indipendente; è la definizione di un luogo in cui incontrarsi per sottrarsi alla precarietà delle nostre vite. Siamo convinti che voler eliminare la nostra realtà dal territorio voglia dire impoverirlo, come dimostrano tutti gli spazi vuoti, e rimasti tali, sgomberati. Questa lettera è rivolta a tutte le donne e gli uomini che vivono o attraversano questo territorio. A voi vogliamo rivolgerci per raccontare una volta di più la nostra esperienza, per confrontarci su cosa rappresenta uno spazio sociale, a come viviamo le nostre strade e piazze. Per condividere passioni ed idee che non possono essere sgomberate. Per questo vi invitiamo il 1° giugno a conoscere noi e le nostre attività presso L.O.A. Acrobax, via della Vasca Navale 6. #nonsisgomberaunidea