Da settimane siamo in mobilitazione permanente contro questo provvedimento repressivo del governo che, svuotando dall’interno i fondamentali diritti costituzionali, pretende di criminalizzare ogni forma di solidarietà e manifestazione di dissenso, in mare come in terra.
Come detto lunedì 15 sotto Montecitorio, il Decreto Sicurezza Bis rappresenta un tassello della torsione autoritaria che sta vivendo il paese. Parte dello stesso mosaico è lo spaventoso sgombero dello stabile di Via Cardinal Capranica, occupato dal 2003 e in cui fino a pochi giorni fa vivevano circa 300 persone, di cui 70 nuclei familiari e circa 80 bambin*, cacciate chissà dove senza alcuna soluzione abitativa dignitosa, da uno schieramento mai visto di circa 500 agenti. Tutto ciò con la complicità di un Comune di Roma sempre più passivo e inerte.
Nelle ultime settimane abbiamo dimostrato che c'è una parte di società che non rimane indifferente al salto di qualità in negativo delle politiche del Ministro Salvini che ci vorrebbero rinchius* in casa, docili e complici, terrorizzat* da chiunque rappresenti qualcosa di “diverso” rispetto a noi stessi e accecati
dall’odio tanto da non riconoscere chi ci sta davvero sottraendo spazi di libertà.
La nostra idea di sicurezza non fa rima con legittima difesa, non si riconosce in quartieri blindati da ingenti schieramenti di forze dell’ordine, non parla di frontiere e porti chiusi a migliaia di persone che scappano da guerra, fame e povertà.
La nostra idea di città non è fatta di speculazione edilizia e spazi sociali e abitativi sgomberati per fare un deserto e chiamarlo “decoro”, non si disegna sui controlli etnici sui mezzi pubblici e su regolamenti municipali oscurantisti.
La nostra idea di giustizia mette al primo posto i diritti, i bisogni e il benessere delle persone, non interessi economici e politici.
Così come avvenuto a Piazza dell’Esquilino nelle ultime settimane, il prossimo giovedì 25 luglio in Piazza Montecitorio mobilitiamoci contro l’approvazione del Ddl Salvini Bis e le
politiche razziste e violente del governo. Riconosciamoci e ricostruiamo quei legami di solidarietà che le politiche governative tentano ogni giorno di rompere.
Costruiamo un’opposizione e una resistenza di piazza a questo decreto, che si opponga con convinzione alla normalizzazione di uno stato repressivo e autoritario.
Disobbediamo a leggi e condotte ingiuste e costruiamo assieme delle proposte nuove per il presente e per il futuro di tutt*!