Domenica 21 Gennaio 2018
TEATROFORTE presenta:
Luci della città/Stefano Cucchi
Ore:17.00 nel foyer di TEATROFORTE incontro 
 FRAGILITA' e ABUSI
ore 18.30 spettacolo 
 LUCI DELLA CITTA'/STEFANO CUCCHI
Ore:17.00 nel foyer di TEATROFORTE incontro 
 FRAGILITA' e ABUSI- Il teatro come racconto politico. Parteciperanno:
 Rita e Giovanni Cucchi, Scarceranda - Radio Onda Rossa , ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa - Onlus,Teatroforte, Pino Carbone, Francesca De Nicolais. 
 
 ore 18.30 spettacolo 
 LUCI DELLA CITTA'/STEFANO CUCCHI
 con: Francesca De Nicolais
 regia: Pino Carbone
 La sensazione è quella di assistere a uno spettacolo che non dovrebbe avere luogo.
 Perché di Stefano Cucchi, a teatro, non si dovrebbe parlare.
 Perché è una storia che nessuno vuole sentire. Perché non c'è niente da rappresentare.
 Un ragazzo di 31 anni è morto mentre era sotto la custodia dello Stato, per usare un'espressione da libro di denuncia, o da teatro di narrazione.
 Per usare un'espressione che userebbe chi riesce a restare virtuosamente lucido di fronte alle tragedie.
 Io questa virtù non la possiedo, quindi "perdonate la mia incoscienza incivile".
 Un ragazzo di 31 anni è morto. punto.
 È entrato in carcere sulle sue gambe, è uscito cadavere dal reparto di medicina protetta di un ospedale una settimana dopo. punto.
 Senza poter vedere i suoi familiari. punto.
 Senza potersi neppure cambiare i vestiti e la biancheria. punto.
 Sul suo corpo sfigurato vistosi segni. punto.
 In quel letto d'ospedale i sudori acidi di una solitaria astinenza. punto.
 E a capo.
 In scena, l'attrice fa la regia a se stessa, passando per Charlot , il vagabondo nei cui panni, sempre troppo grandi per il suo esile corpo, Charlie Chaplin ha vestito tutti gli ultimi, e nel film “Luci della città” si improvvisa improbabile boxeur, come lo era Stefano Cucchi, che praticava boxe a livello amatoriale. Un improbabile peso piuma. 
 Nell'epoca in cui tutti reclamano spiegazioni razionali, la parola, il corpo, l'azione, reclamano il loro diritto ad essere anche parola, corpo e azione poetica. Anche invocazione. Anche bestemmia. Anche ritmo o soltanto rumore. Rivendicano il loro diritto alla scostumatezza. I peggiori delitti si sono consumati in nome della buona educazione.

 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					





 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					 
					











