Smirne, 1918. Nei cafè aman risuonano i canti di una delle città più importanti dell’impero ottomano, crocevia di genti, lingue e confessioni, ancora risparmiata dalla furia dei nazionalismi. Melodie suadenti e ancestrali che raccontano la vita nelle strade e nell’antico porto, dove brulicano greci, turchi, armeni, ebrei, genovesi, tra fumi di hascisc e amori maledetti.
Con l’incendio del 1922, Smirne diventa il teatro simbolico della Mikrasiatikì katastrofì, l’abbandono dell’Asia Minore da parte dei greci, e l’immenso patrimonio musicale dei cafè aman raggiunge il porto del Pireo, assieme a più di un milione di profughi.
RÛM è un ensemble che ricerca e dà nuova vita alla musica di Smirne, porto delle coste egee d'Anatolia e antica città multiculturale, la cui musica è un appassionante racconto della storia del Mediterraneo.
Anche i musicisti che compongono il quartetto rappresentano luoghi diversi dello stesso mare: da Smirne, Selen Çapacı alla voce; da Napoli, Luca Cioffi alla darbuka e tamburi a cornice; da Roma, Valerio Mileto all'oud e Federico Pascucci al clarinetto turco e al ney.
Selen Çapacī - Voce
Federico Pascucci - Clarinetto turco e ney
Valerio Mileto - Oud
Luca Cioffi - Percussioni