CSOA FORTE PRENESTINO, FORTEPRESSA e LA BAGARRE PRESENTANO:
CRACK! FUMETTI DIROMPENTI
CRACK! APERTO
XIV FESTIVAL INTERNAZIONALE
DI ARTE DISEGNATA E STAMPATA
Poster art: SANDRA GHOSN
“Sono fuggito dalla mia terra, il Sudafrica, perché la persecuzione razziale ha distrutto la mia famiglia, dilaniato i miei affetti, sconvolto la mia esistenza. Pensavo di trovare in Italia uno spazio di vita, una ventata di civiltà, un'accoglienza che mi permettesse di vivere in pace e di coltivare il sogno di un domani senza barbarie e pregiudizi. E invece sono deluso.
Questo è un Paese in cui avere la pelle scura è un limite alla convivenza civile. Il razzismo è anche qui: è frutto di prepotenze, di soprusi, di violenze quotidiane contro chi non chiede altro che solidarietà e rispetto. Noi immigrati del Terzo mondo stiamo contribuendo allo sviluppo del vostro Paese, ma sembra che ciò non abbia peso. Prima o poi qualcuno di noi verrà ammazzato e allora si accorgeranno che esistiamo.
I bianchi ti sfruttano, non ti danno l'acqua per lavarti e ti trattano da sporco negro. Nelle campagne si respira un'aria molto pesante. I padroni sono diventati arroganti, violenti e crudeli. Tirano fuori il fucile per nulla. Nei paesi siamo vittime di aggressioni, rapine, episodi di intolleranza. La polizia non ci protegge, anzi guarda ai negri con sospetto.”
1989, parole di Jerry Masslo, 30 anni. Raccolte in video pochi giorni prima che venisse ucciso a Villa Literno in un assalto di quattro ragazzi incappucciati, piombati nel dormitorio dei lavoratori stagionali per derubarli del mensile appena preso. Masslo era uno studente ribelle contro l’apartheid: costretto a riparare in Italia dopo aver messo in salvo quel che restava della sua famiglia arriva a Fiumicino con un aereo di linea, e chiede asilo. Ma resta sospeso in un limbo, impedito a ripartire per raggiungere moglie e figli in Canada. Immigrato in Italia senza volerlo. Aveva trenta anni e trenta anni sono passati da allora. Il suo funerale fu di stato. Si fece una legge per aprire i centri di accoglienza (prima versione dei campi CIE di oggi). È sepolto in una tomba anonima nel cimitero comunale, un’associazione porta il suo nome e lavora in sua memoria.
Crack!, il festival internazionale di fumetto underground, di arte disegnata e stampata, al Forte Prenestino CSOA di Roma dal 20 al 23 giugno, dedica a Jerry Masslo la sua quindicesima edizione. Il festival affronta il secondo capitolo sul decolonialismo con il tema Aperto, una riflessione sul doppio dello spazio: luogo di vita comunitaria e luogo di espressione di potere.
La colonizzazione è una matrice di potere che consiste in un'opera costante di separazione e coinvolge i corpi, come abbiamo discusso nella passata edizione del festival, e lo spazio dove i corpi esistono. Campi di rifugiati, campi profughi, accampamenti di migranti, campi per stranieri, aree di sosta per persone in attesa, zone di transito, centri di identificazione e detenzione, centri di accoglienza per richiedenti asilo, centri di accoglienza provvisoria, villaggi per profughi villaggi diinserimento migranti, ghetti, giungle, alloggi, case per migranti: con qualunque nome il campo è una forma di governo del mondo e la misura della negazione della possibilità di movimento che il capitale e i governi operano sui corpi razializzati e colonizzati. In un mondo dove il Mercato è la sola nuova Nazione che unisce tutto, gli stati generano muri, separazioni, e zone d’ombra al di là da queste, campi grigi dove i corpi sono carne da macello, spogliati di vita e soggettività.
Aperto è prima di tutto una domanda e un diritto, l’abolizione delle separazioni. Aperto è per la riconnessione di sé all’altro, per una ricerca profonda di rapporti di reciprocità e di mutuo coinvolgimento. Ora la bolla che ci avvolge emana sempre più numerose spore neocolonialiste che si trasformano in comportamenti più crudeli, arroganti e violenti. Ora si produce sfruttamento di ancora più densa ferocia. Ora è necessario per ciascun autore e per ciascun autoproduttore, mettersi in discussione, operare un’autocritica profonda. Decidere come suggerisce Gloria Anzaldùa di sganciarsi dalla propria “cultura dominante, cancellarla come causa persa una volta per tutte, e attraversare il confine per entrare in un territorio completamente nuovo e separato” nello spazio ristretto che sta al di là di ogni muro. E rompendo la separazione colonialista, rivedersi e ritrovarsi per costruire estese prospettive di condivisione con la forza collettiva che possiamo sprigionare. Questo può cambiare le Borderland e le terre protette del Mercato per sempre. “Il futuro apparterrà alla mestiza. Poiché il futuro dipende dalla capacità di stare a cavallo fra due o più culture”.
“PER SOPRAVVIVERE NELLE TERRE DI CONFINE
DEVI VIVERE SIN FRONTERAS
ESSERE INCROCIO”
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PROGRAMMA
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Come trovarci
Indirizzo
CSOA Forte Prenestino
via Federico Delpino 187
00175 Roma (RM)
Crack! è il festival autoprodotto e autoconvocato di fumetto e arte stampata e disegnata più importante del pianeta Terra. Dal 2005 si svolge ogni anno a Giugno a Roma, nel Forteprenestino, il più grande squat d’Europa occupato dal 1986. Non ci sono esclusioni o selezioni, nè stand o partecipazioni di editori che non siano indipendenti. E’ frutto del più grande lavoro di network e interconnessione che sia mai stato messo in moto nell’underground. Si muove in uno spazio di cooperazione e condivisione, nel rifiuto del copyright e a sostegno di pratiche plagiariste e di mash-up. Crack! just take part.
CRACK!
crack.forteprenestino.net
è fatto insieme a:
CHURMA LAB
fb: @churmalab
RADIO ONDA ROSSA
ondarossa.info
ODIO IL CARCERE
SCARCERANDA
SUPPORTO LEGALE Genova 2001
supportolegale.org
INVENTATI/AUTISTICI
inventati.org/autistici.org
FORTEPRESSA
fortepressa.net
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La BAGARRE
labagarre.net
C.S.O.A. FORTE PRENESTINO
forteprenestino.net