Venerdi 8 Luglio 2016
dalle 21 Concerto del cantautore
Alejandro Arriaza (chitarra e voce). Invitato: Ugo Rao (tromba)
A seguire proiezione del film:
Ixcanul – Vulcano. Di Jayro Bustamante
Orso d'argento al Film Festival di Berlino.
Alejandro Arriaza è uno dei protagonisti della scena musicale guatemalteca - e in particolare della capitale, in cui è nato nel 1975 - che ha preso vita dal 1996 dopo gli accordi di pace e la fine della guerriglia (la dittatura militare è ufficialmente terminata, ma senza un reale cambio nel peso dell'esercito e dell'Ambasciata Statunitense sulla politica del paese). Da quella data il controllo sulle forme di espressione artistica è stato meno pesante, ed Arriaza, ispirandosi alla "nueva troba" cubana, è stato fra i primi a tirar fuori nelle sue canzoni elementi di impegno sociale e ribellione, anche generazionale, nell'epoca di gioiosa speranza immediatamente successiva agli accordi.
La guerra civile, cominciata nel 1954 con il golpe contro il socialdemocratico Colom Argueta, il genocidio della popolazione indigena portato avanti dall'esercito negli anni '80, e la condizione della popolazione fra vita negli altipiani, da un lato, e recente inurbamento nella caotica e pericolosa capitale dall'altro, sono temi che fanno da sfondo tanto a molte canzoni di Alejandro Arriaza, quanto al film Ixcanul: una produzione franco-guatemalteca, premiata non solo con l'Orso d'Argento della Berlinale, ma in molti altri Festival in tutto il mondo. (Gent, Philadelphia, Montreal, Kiev, ecc...)
Anche per la settima arte gli accordi di pace sono stati la scintilla che ha dato il via (in questo caso realmente da zero!) al cinema guatemalteco, per il quale questo film rappresenta l'apice assoluto, a livello di premi e diffusione, di tutta la sua breve storia.
Sinossi:
Maria, una ragazza kaqchikel (una delle 26 popolazioni indigene comunemente ed erroneamente qualificate come “maya”) di 17 anni, vive e lavora con i suoi genitori in una piantagione di caffè alle pendici di un vulcano attivo, in Guatemala. Nonostante sogni di andare nella “grande città”, la sua condizione non le permette di cambiare il proprio destino: a breve la aspetta un matrimonio combinato con Ignacio, il supervisore della piantagione. L’unica via d’uscita si chiama Pepe, un giovane raccoglitore di caffè che vorrebbe andare negli Stati Uniti: Maria lo seduce per poter fuggire insieme a lui, ma dopo promesse e incontri clandestini, Pepe se ne va e la abbandona incinta. Più tardi, il morso di un serpente la costringerà a raggiungere quel “mondo moderno” che ha sognato così tanto, e che le salverà la vita. Ma a che prezzo…