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mobilitazioni

  • Distribuzione e raccolta alimentare straordinaria

    kant

    kant

    Mercoledì 27 gennaio 2021, Il Csoa Forte Prenestino sostiene e supporta la legittima protesta degli student* del Kant e invita a partecipare mercoledì alle 17.30 all’iniziativa di raccolta e distribuzione promossa dalla Libera Assemblea di Centocelle a piazza Zambeccari. Di seguito il comunicato:

    Invitiamo tutto il territorio a partecipare simbolicamente alla raccolta e alla distribuzione di generi alimentari di fronte al Liceo Kant mercoledì 27. La libera Assemblea di Centocelle tramite il Gruppo appoggio mutuo svolgono questa attività a sostegno di chi è in difficoltà nei quartieri di Centocelle, Torpignattara, Villa Gordiani ormai da molti mesi.


    La Lac e il GAM sostengono pienamente le rivendicazioni degli studenti e condannano la risposta di tipo autoritario a delle legittime richieste già avanzate tra l’altro prima della pandemia, come scuole in sicurezza e non pericolanti e fine delle classi pollaio. Chiediamo a tutti e tutte di partecipare a questo momento, sostenere e partecipare insieme ai ragazzi e alle ragazze del Kant a questo gesto di solidarietà verso il quartiere. Ci vediamo domani, mercoledì 27 gennaio, alle 17.30 a piazza Zambeccari

  • ENERGIE IN MOVIMENTO - Assemblea Nazionale

    energie in movimentos

    energie in movimentos
     Roma il 14 e il 15 settembre 2019 - ENERGIE IN MOVIMENTO  Assemblea nazionale 

    negli spazi occupati di via del Caravaggio e di Lucha y Siesta sotto sgombero.
    vogliamo costruire una due giorni nazionale articolata in plenarie e tavoli tematici di discussione e confronto negli spazi...

  • ENLACE ZAPATISTA: UNA DICHIARAZIONE PER LA VITA

    index

    index

    1 gennaio dell’anno 2021. AI POPOLI DEL MONDO: ALLE PERSONE CHE LOTTANO IN EUROPA:

    SORELL@ E COMPAGN@:

      Durante questi mesi, ci siamo mess@ in contatto con vari mezzi.  Siamo donne, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender, travestiti, transessuali, intersessuali, queer e altro ancora, uomini, gruppi, collettivi, associazioni, organizzazioni, movimenti sociali, popoli originali, associazioni di quartiere, comunità e un lungo eccetera che ci da identità.

      Ci differenziano e ci allontanano terre, cieli, montagne, valli, steppe, giungle, deserti, oceani, laghi, fiumi, torrenti, lagune, razze, culture, lingue, storie, età, geografie, identità sessuali e non, radici, confini, forme di organizzazione, classi sociali, potere d’acquisto, prestigio sociale, fama, popolarità, followers, likes, valute, grado di scolarizzazione, modi di essere, mestieri, virtù, difetti, pro, contro, ma, eppure, rivalità, inimicizie, concezioni, argomentazioni, contro argomentazioni, dibattiti, controversie, denunce, accuse, disprezzo, fobìe, filiazioni, elogi, ripudi, fischi, applausi, divinità, demoni, dogmi, eresie, simpatie, antipatie, modi, e un lungo eccetera che ci rende diversi e, non di rado, contrari.

    Solo poche cose ci uniscono:

      Che facciamo nostri i dolori della terra: la violenza contro le donne; la persecuzione e il disprezzo delle diversità nelle loro identità affettive, emotive e sessuali; l’annientamento dell’infanzia; il genocidio contro i popoli originari; il razzismo; il militarismo; lo sfruttamento; il saccheggio; la distruzione della natura.

      La consapevolezza che è un sistema il responsabile di questi dolori. Il carnefice è un sistema sfruttatore, patriarcale, piramidale, razzista, ladrone e criminale: il capitalismo.

      La consapevolezza che non è possibile riformare questo sistema, educarlo, attenuarlo, limarlo, addomesticarlo, umanizzarlo.

      L’impegno a lottare, ovunque e in ogni momento – ognuno nel proprio campo – contro questo sistema fino alla sua completa distruzione.  La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla distruzione del capitalismo.  Non ci arrendiamo, non siamo in vendita e non claudichiamo.

      La certezza che la lotta per l’umanità è mondiale.  Così come la distruzione in corso non riconosce confini, nazionalità, bandiere, lingue, culture, razze; così la lotta per l’umanità è ovunque, sempre.

      La convinzione che sono molti i mondi che vivono e lottano nel mondo.  E che ogni pretesa di omogeneità ed egemonia attenta l’essenza dell’essere umano: la libertà.  L’uguaglianza dell’umanità sta nel rispetto della differenza.  Nella sua diversità sta la sua somiglianza.

      La consapevolezza che non è la pretesa di imporre il nostro sguardo, i nostri passi, le nostre compagnie, i nostri percorsi e i nostri destini, che ci permetterà di avanzare, ma l’ascolto e lo sguardo dell’altro che, diverso e differente, ha la stessa vocazione di libertà e di giustizia.

      Per queste coincidenze, e senza abbandonare le nostre convinzioni o cessare di essere ciò che siamo, abbiamo accordato:

    Primo.- Realizzare incontri, dialoghi, scambi di idee, esperienze, analisi e valutazioni tra coloro che ci siamo impegnati, da concezioni diverse e in campi differenti, nella lotta per la vita.  Poi, ognuno seguirà o meno la propria strada.  Guardare e ascoltare l’altro può aiutarci o meno nel nostro viaggio.  Ma conoscere il diverso fa parte anche della nostra lotta e del nostro impegno, della nostra umanità.

    Secondo.- Che questi incontri e queste attività si realizzino nei cinque continenti.  Che, per quanto riguarda il continente europeo, si concretizzeranno nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre del 2021, con la partecipazione diretta di una delegazione messicana composta dal CNI-CIG, dal Fronte del Popolo in Difesa dell’Acqua e della Terra di Morelos, Puebla e Tlaxcala, e dall’EZLN.  E, in date successive da specificare, sostenere secondo le nostre possibilità, affinché si svolgano in Asia, Africa, Oceania e America.

    Terzo.- Invitare coloro che condividono le stesse preoccupazioni e lotte simili, tutte le persone oneste e tutti los abajosche si ribellano e resistono nei molti angoli del mondo, a unirsi, a contribuire, a sostenere e a partecipare a questi incontri e attività; e a firmare e a fare propria questa dichiarazione PER LA VITA.

    Da uno dei ponti di dignità che unisce i cinque continenti.

    Noi.

    Pianeta Terra.

    1 gennaio 2021

    Da differenti, disomogenei, diversi, dissimili, ineguali, lontani e diversi angoli del mondo (nell’arte, nella scienza e nella lotta di resistenza e di ribellione):

    RELINK da: https://enlacezapatista.ezln.org.mx/

  • Festa Di Chiusura Della Sala Da The!

    chiusura saladathe 2016
    chiusura saladathe 2016
    Mercoledì 20 Luglio 2016

    INIZIATIVA A SOSTEGNO DEI MIGRANTI DI VIA CUPA , Baobab Experience

    FESTEGGIAMO L'ESTATE E LA CHIUSURA DELLA STAGIONE DELLA SALA DA THE
    CON UNA SERATA BALLERINA E TROPICALE CON UN DOPPIO VINYL SET A CURA DI MR.GUGLIA & DJ GILPSYCH :)
    Frullatini e frutta a go go, ottime vibes e golosità a non finire...
    SOTTOSCRIZIONE LIBERA - H 22:30

  • FESTA DI PRIMAVERA AL PARCO DI PIETRALATA

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    DOMENICA 7 APRILE 2024. D𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑟𝑒 11:00 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑜𝑟𝑒 17:00. 𝑃𝑖𝑐 𝑁𝑖𝑐, 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑡𝑒 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎𝑡𝑒, 𝑎𝑚𝑝𝑖 𝑝𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑒 𝑎𝑙𝑏𝑒𝑟𝑖 𝑖𝑛 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑣𝑖 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑛𝑜. 𝑺𝒊𝒆𝒕𝒆 𝒕𝒖𝒕𝒕ə 𝒊𝒏𝒗𝒊𝒕𝒂𝒕ə 𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆𝒄𝒊𝒑𝒂𝒓𝒆 𝒂𝒅 𝒖𝒏𝒂 𝒎𝒆𝒓𝒂𝒗𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒔𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒂 𝒏𝒆𝒍 𝑷𝑨𝑹𝑪𝑶 𝑪𝑯𝑬 𝑵𝑶𝑵 𝑪'𝑬' 𝒑𝒆𝒓 𝒓𝒊𝒂𝒑𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒂𝒓𝒄𝒊 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒔𝒑𝒂𝒛𝒊 𝑽𝑬𝑹𝑫𝑰 𝑬 𝑷𝑼𝑩𝑩𝑳𝑰𝑪𝑰

  • FORTATTACK

    LogoForteweb
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    FORTATTACK

    Il Forte Prenestino è un centro sociale occupato e autogestito dal 1986...
    È un luogo di socialità, di incontro, di organizzazione del tempocollettivo, di scambio di idee, di visioni e di energie.
    È occupato, era all'abbandono ed è stato riaperto, abitato, attraversato e vissuto . . .

  • Frontiere visibili persone invisibili! All migrants are welcome!

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    VENERDi 25 GENNAIO 2019 ore 17:00 in piazza dell’esquilino,

    Nei pressi del ministero degli interni, dobbiamo farci sentire!
    Porta con te una casseruola, mestoli e strumenti atti al rumore!

  • FUORI ALFREDO DAL 41 BIS

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    «L'oppressore non intende ciò che dice il suo oppresso come un linguaggio, ma come un rumore»

    A più di cento giorni di sciopero della fame è importante continuare a raccontare cosa ha portato Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis, ormai
    allo stremo delle forze, a opporsi a questo regime carcerario totalmente annichilente, da lui descritto come "una tomba per vivi".

    Inaccettabili sono le motivazioni che giustificano la reclusione di
    Alfredo Cospito secondo il regime del 41 bis a tutti gli effetti un sistema di tortura.
    Non ci interessa stabilire cosa dovrebbe prevedere la detenzione in carcere, perché sappiamo quello che avviene nelle prigioni di tutto il
    mondo: torture, umiliazioni, vessazioni continue e suicidi (81 sono nell'anno appena andato) che si susseguono ormai irrefrenabili e di cui
    nessuno parla.

    Le narrazioni dominanti emerse in questi giorni circa la lotta di Alfredo e per Alfredo sono strumentali e tese a criminalizzare chiunque
    provi a opporsi contro un regime detentivo che è repressione, vendetta, e tortura.
    Non accettiamo che un compagno muoia in galera, solo, privo di forze, e rifiutiamo la logica del martire da sbattere sulle prime pagine dei
    giornali.

    Siamo compatt3 e saremo sempre accanto a tutt3 l3 compagn3 e l3 detenut3 che si ribellano contro il 41 bis, l'ergastolo e l'ostatività.

    Alfredo, dentro una cella, ha fatto rumore, un rumore che ha distrutto
    quelle sbarre, infranto quelle finestre così alte da non mostrare il cielo, e ha gridato forte la sua rabbia.
    Una rabbia collettiva.
    Una rabbia densa di coraggio.

    Non vogliamo che quel rumore si perda nel vento.
    Siamo con Alfredo, e siamo contro il 41bis.
    Chi lotta non è mai solə, e oggi vogliamo urlarlo forte.

    csoa Forte Prenestino
    ....................
    Ci vediamo
    giovedì 2 febbraio 2023 alle ore 17:00 all'assemblea pubblica alla Sapienza, facoltà di Lettere,
    e sabato 4 febbraio 2023 alle ore 15:00 in piazza Vittorio.

  • GAZA FREESTYLE - Raccolta Materiali Per Gaza - CAROVANA DI SOLIDARIETA'

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    RACCOLTA MATERIALI PER GAZA

    A Dicembre 2021 torneremo nella Striscia di Gaza con un ambizioso progetto, in collaborazione con le associazioni locali.

    Stiamo raccogliendo anche materiale sportivo, artistico e media.
    Se hai materiale da donare o vuoi metterti in contatto con noi, scrivi a

    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto!

    https://www.forteprenestino.net/52-attivita/2389-hip-hop-for-palestine-verso-gaza

  • GAZAWEB - Fai crescere gli Alberi della RETE a Gaza

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    Oltre a decine di migliaia di vite umane, l’offensiva di Israele sta annichilendo deliberatamente le infrastrutture di telecomunicazione a Gaza. Per aggirare i black-out della rete e condividere connessioni gratuite nelle aree difficili della striscia, gli operatori gazawi dell’ong ACS hanno iniziato a piantare gli Alberi della Rete.

  • Gemme dal Rojava

    GEMME WEB 04

    GEMME WEB 04
    VENERDì 29 NOVEMBRE 2019

    CSOA Forte Prenestino Presenta:

    Gemme dal Rojava - la rivoluzione verde delle donne.
    Iniziativa benefit per la mezza luna rossa curda.

    Presentazioni, proiezioni, musica, cucina curda e dibattiti 

    info e programma completo nel LEGGI TUTTO!!!

  • GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ABORTO LIBERO, SICURO E GRATUITO

    28settembre

    28settembre

    28 SETTEMBRE 2024. MINISTERO DELLA SALUTE. H.17 PIAZZA CASTELLANI. GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ABORTO LIBERO, SICURO E GRATUITO

  • GIÙ LE MANI DA MUTONIA!

    giùlemanidamutonia

    giùlemanidamutonia
    "Il consiglio di Stato, cancella la comunità artistica di Mutonia, a Sant'Arcangelo.
    Le opere abusive vanno demolite"
    Questa l'insensatezza della notizia che è arrivata a tutte e tutti.
    Mutonia è una ricchezza artistica, culturale, sociale e aggregativa.
    Oltre la parte affettiva, di chi negli anni c'ha vissuto, le persone da Mutonia nel tempo c'hanno sempre sostenuto.
    Insieme, al Campetto, abbiam fatto iniziative, concerti, spettacoli.
    Sappiamo troppo bene, purtroppo, cosa voglia dire la parola "demolizione", perché l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle.
    Ed anche per questo che ora a gran voce diciamo GIÙ LE MANI DA MUTONIA!

  • GRAVISSIMO ATTENTATO INCENDIARIO FASCISTA AL CSA MAGAZZINO 47

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    Riportiamo il comunicato rilasciato dal Centro Sociale Magazzino 47 a seguito del grave attentato incendiario fascista della notte del 22 Febbraio 2018

    Questa notte dei topi di fogna si sono introdotti nel centro sociale e, dopo aver forzato una finestra, hanno appiccato un incendio all'interno del locale che ospita la libreria e l'enoteca. La finestra forzata, gli evidenti segni di effrazione e un intenso odore di benzina non lasciano dubbi sulla natura dolosa, come immediatamente notato dagli stessi Vigili del fuoco.
    La pronta reazione di un compagno che si trovava all'interno dello spazio sociale ha fatto sì che i Vigili del fuoco siano potuti intervenire tempestivamente estinguendo le fiamme prima che queste potessero provacare danni ben peggiori.
    Diversi mobili e una grande quantità di libri sono andati distrutti.
    Il nostro compagno, unica persona presente, per fortuna sta bene.
    Possiamo affermare con certezza che si è trattato dell'ennesimo infame attacco di fascisti e razzisti che cercano di seminare un clima di odio razziale e intolleranza in città.
    Gli stessi che nelle scorse settimane hanno colpito le Casette occupate di via Gatti e il campo Sinti di via Orzinuovi.
    Gli stessi che inneggiano a Luca Traini, autore dell'attentato razzista di Macerata.
    Per questo reagiremo di conseguenza. Con rabbia, determinazione e orgoglio.
    Dichiariamo già da ora uno stato di mobilitazione permanente antifascista in città.

  • Ho aiutato a dare inizio alle proteste di Gaza. E non me ne pento

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    di Ahmed Abu Ratima

    fonte: https://www.nytimes.com/2018/05/14/opinion/gaza-protests-organizer-great-return-march.html 

    Il seme che è cresciuto nella Grande Marcia del Ritorno di Gaza è stato piantato il 9 dicembre 2017, giusto qualche giorno dopo che il presidente Trump ha annunciato che avrebbe riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele.

    Noi palestinesi abbiamo mantenuto a lungo il sogno di Gerusalemme come la nostra propria capitale, o almeno come una capitale condivisa in un paese che offre pari diritti a ciascuno. Il sentimento di tradimento e afflizione a Gaza era palpabile. Per schiarirmi le idee, sono andato con il mio amico Hasan a camminare lungo il confine, cosa che facciamo ogni tanto.

    “Là giace la nostra terra”, ho detto ad Hasan, quando ho guardato agli alberi dall’altro lato del recinto di filo spinato che ci confina. “È soltanto a pochi chilometri da qui”. Però resta così lontana, a causa di quella recinzione e dei soldati che la controllano. La maggior parte delle persone della mia età non hanno mai avuto il permesso di lasciare Gaza, dal momento che l’Egitto controlla l’uscita a sud e Israele limita l’accesso a nord – oltre a proibire l’uso del nostro mare e dell’aeroporto (o almeno di ciò che di esso rimane dopo tre guerre).

    Questo pensiero ha portato a un desiderio espresso su Facebook. E ha talmente avuto risonanza tra la gente di Gaza, che ha dato origine a un movimento che è culminato nelle storiche proteste che si sono tenute lungo l’ultimo mese. Tragicamente, Israele ha reagito ancora più brutalmente di quanto mi fossi aspettato – e ho attraversato tre delle sue guerre. L’ultima stima del numero dei protestanti uccisi è di 104; più di 50 sono morti soltanto lunedì (14 maggio). Inoltre in migliaia sono stati feriti. Ma le nostre voci hanno bisogno di essere ascoltate, e lo sono state.

    Il mio odio per i confini è sia universale – nel senso che tutti i Palestinesi soffrono a causa loro – che molto personale. I miei nonni e i loro nonni  sono nati e cresciuti nella città di Ramla, al centro di quello che ora è Israele. Durante le mie camminate, immaginavo la terra ancestrale della mia famiglia.

    Ma ho anche fatto esperienza dell’impatto distruttivo dei confini in maniera più personale. Sono nato nel 1984, due anni dopo il ritiro di Israele dalla penisola del Sinai, che ha diviso la mia città, Rafah, tra Gaza e l’Egitto. Il nucleo della città è stato raso al suolo da Israele e l’Egitto per creare una zona cuscinetto, separando così famiglie, inclusa la mia, col filo spinato. La famiglia di mia madre viveva dal lato egiziano e la divisione di Rafah ha portato alla separazione dei miei genitori. Nonostante mia madre vivesse a un tiro di schioppo, sono passati 19 anni prima che la rivedessi.

    Quel giorno di dicembre, mentre guardavo gli uccelli volare sopra il confine che io non potevo attraversare, mi sono ritrovato a pensare quanto gli uccelli e gli animali siano molto più furbi delle persone; essi vivono in armonia con la natura anziché alzare muri. Più tardi, quello stesso giorno, su Facebook mi sono domandato cosa succederebbe a un uomo se agisse come un uccello e attraversasse quella recinzione. Ho scritto: “Perché i soldati israeliani gli sparerebbero come se stesse commettendo un crimine?”. Il mio unico pensiero era di raggiungere gli alberi, sedermi là e quindi tornare indietro.

    Non riuscivo a non pensarci. Un mese dopo ho scritto un altro post “Grazie, Israele, per aprirci gli occhi. Se l’occupazione aprisse i luoghi di passaggio e permettesse alla gente di vivere una vita normale e creasse lavoro per i giovani, potremoo aspettare per diverse generazioni”, ho scritto. “Siamo costretti a scegliere tra gli scontri o la vita”. Ho terminato il post con l’hashtag #GreatReturnMarch.

    I giovani di Gaza hanno reagito al mio post immediatamente, condividendolo e aggiungendo le loro idee personali. Già una settimana dopo, sembrava che in centinaia ne parlassero. Abbiamo istituito un comitato giovanile e incontrato le agenzie locali e le istituzioni. Abbiamo anche incontrato i partiti politici nazionali: volevamo offrire a tutti i settori della società di Gaza l’opportunità di essere coinvolti.

    Cosa è accaduto da quando abbiamo cominciato la Grande Marcia del ritorno è sia cosa speravo che ciò che mi aspettavo – e no. Non è stata una sorpresa che Israele abbia risposto alla nostra marcia con una violenza letale. Ma non mi aspettavo questo livello di crudeltà. D’altra parte, sono stato rincuorato dall’impegno alla non-violenza presente tra la maggior parte del mio popolo.

    Un paio di anni fa, la gente qui avrebbe scartato l’idea che delle manifestazioni pacifiche avrebbero ottenuto qualcosa di significante. Dopo tutto, qualunque altra forma di resistenza non ha prodotto nulla di concreto. Cosa mi sorprende è la trasformazione a cui stiamo assistendo nel modo in cui resistiamo. La nostra lotta in precedenza era tra i combattenti palestinesi armati e i cecchini, i carrarmati e gli F-16 israeliani. Ora, si tratta di una lotta tra l’occupazione e i manifestanti pacifici – uomini e donne, giovani e anziani. 

    La Grande Marcia del Ritorno ricorda al mondo le origini del conflitto – la nostra estirpazione dalle nostre terre e dalle nostre vite, cominciato nel 1948 e che da allora continua. Abbiamo scelto il 15 maggio come il culmine delle nostre proteste perché quello è il giorno che i palestinesi indicano come la “Nakba”, la parola araba che sta per catastrofe, che è come definiamo le espulsioni dalle nostre case di 70 anni fa. Qualunque soluzione noi negozieremo in futuro per permetter ai nostri due popoli di vivere insieme pacificamente ed equamente, deve partire col riconoscimento di questa ingiustizia.

    Comunque, malgrado la risposta da parte dei cecchini israeliani, continuo a impegnarmi per la nonviolenza, così come lo sono tutte le altre persone che “coordinano” questa marcia. Uso le virgolette perché quando un movimento diventa così ampio – attirando quelle che stimiamo essere almeno 200.000 persone durante i venerdì di protesta – non può essere completamente controllato. Noi scoraggiamo dal bruciare bandiere israeliane e dall’attaccare dei cocktail molotov agli aquiloni. Noi vogliamo che il nostro messaggio sia una pacifica, pari coesistenza.

    Abbiamo anche provato a dissuadere i dimostranti dal tentare di attraversare il confine con Israele. Ciò nonostante, non li possiamo fermare. È l’azione di un popolo imprigionato che brama la libertà, una delle motivazioni più forti nella natura umana. Allo stesso modo, la gente non se ne andrà via il 15 maggio. Abbiamo intenzione di continuare la nostra lotta finché Israele riconosce il nostro diritto di tornare alle nostre case e alla terra da dove siamo stati espulsi.

    La disperazione alimenta questa nuova generazione. Non torneremo alla nostra esistenza sub-umana. Continueremo a bussare alle porte delle organizzazioni internazionali e dei nostri carcerieri israeliani finché vedremo dei passi concreti volti a porre fine al blocco di Gaza.

    Ahmed Abu Ratima è un giornalista freelance.

  • I° MAGGIO 2016 - 30 anni di occupazione - 34° Festa del non lavoro

    logo forte comunicato
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    I° Maggio 2016
    C.S.O.A. Forte Prenestino
    30 anni di occupazione e autogestione e 34° Festa del non lavoro
    Esce “Fortopìa - Storie di amore e autogestione” TrentAnniForti - il libro


    Come se nulla fosse tutti/e noi andiamo avanti disarmati contro la loro guerra.
    “MORTACCIVOSTRI”, Roberto Perciballi

    Il PRIMO MAGGIO E’ LA NOSTRA FESTA
    La vogliamo fare per dodici ore, TEN to TEN,
    dalle dieci del mattino alle dieci di sera.
    Dodici ore di spazio e tempo liberati alla nostra maniera.

    L’entrata è stata memorabile.

  • Il giubileo ci disturba - Disturbiamo il giubileo

    disturbiamoilgiubilo
    disturbiamoilgiubilo
    sabato 19 dicembre
    Assedio sonoro
    piazzale Esquilino ore 15:30

    musica, caciara, performances, cabaret.... e chi più ne ha più ne metta!!!

    Né giubileo, né misericordia!!

    Con l’avvento del Giubileo siamo pervas* dal giubilo nel vedere con quanta abilità stato e chiesa ancora una volta stanno cercando di nascondere la polvere di ciò che chiamano degrado e le contraddizioni di questa città sotto al tappeto luccicante della città vetrina.
    La novità è che la polvere che vogliono nascondere è talmente tanta che non c’entra più sotto al tappeto!

  • IL MONDO DEL CINEMA SOSTIENE IL BAOBAB

    Everyone is wellcome Baobab 19 Luglio 2016
    Everyone is wellcome Baobab 19 Luglio 2016
    MARTEDì 19 LUGLIO 2016

    IL MONDO DEL CINEMA SOSTIENE IL CENTRO BAOBAB

    Il cinema italiano chiede a tutti i cittadini/e di sostenere il Baobab,
    dove centinaia di migranti chiedono accoglienza e dignità.


    Da mesi a Roma, in via Cupa (Stazione Tiburtina) stanno transitando migliaia di migranti, assistiti con un grande sforzo ed estrema generosità dai volontari del Baobab Experience e da alcune organizzazioni umanitarie, senza alcun sostegno da parte delle istituzioni.

    Le condizioni sono disumane e i migranti sono costretti a dormire sull'asfalto in condizioni igienico-sanitarie critiche.

    Gli attivisti e i volontari del Baobab Experience - che hanno accolto in un anno oltre 35 mila migranti, tra cui aventi diritto all’asilo o di essere riconosciuti rifugiati -hanno chiesto da tempo, prima al Sindaco Marino, poi al Commissario Tronca, senza nessun riscontro concreto, e ora alla nuova sindaca Virginia Raggi, un luogo dove poter accogliere con dignità ed umanità queste persone, costrette ad abbandonare o addirittura a fuggire dai loro paesi di origine e già provate da molteplici sofferenze, e offrire loro informazioni circa i loro diritti e doveri.

    Quello di Via Cupa è solo l'esempio più evidente della difficoltà delle istituzioni di affrontare il problema a livello locale, nazionale ed europeo. Ma se le istituzioni non prendono provvedimenti a favore dei più deboli, il cinema italiano decide di intervenire e denunciare.

    Pertanto invitiamo tutti a sottoscrivere e diffondere l’appello e a venire di persona al Baobab il prossimo
    19 luglio
    dalle ore 18.00
    in via Cupa (Stazione Tiburtina)

    alle h. 19.00 si svolgerà la Conferenza Stampa
    mentre alle h. 21 useremo l'“arma" più forte che abbiamo, il cinema, e proietteremo

    LAMERICA
    alla presenza del regista
    Gianni Amelio

    Il film, realizzato più di 20 anni fa ma ancora drammaticamente attuale, è stato scelto sperando di dare ai migranti e ai volontari un po’ di sollievo e sostegno in questa dura battaglia per i diritti.

    L'obiettivo è informare tutti i cittadini e le cittadine che ignorano questa emergenza e sensibilizzare le istituzioni che hanno adesso il dovere di affrontare questa emergenza.


    Promotori:
    Paolo Petrucci
    Christian Carmosino

    Primi Firmatari (che saranno in gran parte anche presenti personalmente):
    Gianni Amelio
    Bernardo Bertolucci
    Marco Bellocchio
    Gianfranco Rosi
    Agostino Ferrente
    Daniele Vicari
    Andrea Segre
    Valerio Mastandrea
    Alba Rohrwacher
    Valeria Golino
    Luca Zingaretti
    Claudio Santamaria
    Mario Martone
    Francesco Bruni
    Andrea Purgatori
    Gabriele Mainetti
    Enrico Vanzina
    Saverio Costanzo
    Francesca Comencini
    Marco Risi
    Stefano Rulli
    Gloria Malatesta
    Sonia Bergamasco
    Angelo Barbagallo
    Sabina Guzzanti
    Roberto Andò
    Michele Riondino
    Piero Messina
    Sandro Petraglia
    Mimmo Rafele
    Michele Conforti
    Antonio Leotti
    Valerio Mieli
    Laura Ippoliti
    Daniele Cini
    Luca Scivoletto
    Cinzia Th Torrini
    Dino Giarrusso
    Costanza Quatriglio
    Claudio Giovannesi
    Silvia Scola
    Giovanni Piperno
    Cristiano Gerbino
    Gianfranco Giagni
    Gianfranco Pannone
    Edoardo De Angelis
    Mario Balsamo
    Mariangela Barbanente
    Massimo Galimberti
    Francesco Amato
    Paola Sangiovanni
    Giovanni Pompili
    Marco Amenta
    Vinicio Marchioni
    Alessandro Rossetto
    Fabio Segatori
    Paola Columba
    Tiziana Aristarco
    Riccardo Donna
    Niccolò Bruna
    Thimoty Keller
    Marianna Cappi
    Marcello Cicirello
    Edoardo Fracchia
    Eleonora Cimpanelli
    Angela Scarparo
    Rossella Drudi
    Riccardo Biadene
    Claudio Fragasso
    Angela Scarparo
    Giorgio Treves
    Anna Di Francisca
    Gianfranco Albano
    Lodovico Gasparini
    Leonardo De Franceschi
    Giulia Grassilli
    Suranga Deshapriya Katugampala
    Nadia Kibout
    Fr Kuwornu
    Razi Mohebi
    Alfie Nze
    Chiara Zanini
    Reda Zine
    Stefano Chierchié
    Antonella Di Nocera
    Lara Rongoni
    Cleophas Adrien Dioma
    Stefano Consiglio
    Vito Zagarrio
    Thomas Trabacchi
    Milena Mancini
    Stefania Casini
    Simone Catania
    Vittorio Moroni
    Enrico Montalbano
    Emma Rossi Landi
    Federico Pontiggia
    Caterina Carone

    + le seguenti associazioni:
    100autori, Doc/it, Apollo11, Per un cinema diverso, Il Kino, ZaLab, Piccolo Cinema America, Contro Luce, Officine, Nation25, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

    info:
    328 7130990
    328 6264362
    per rispondere all’appello scrivete a: christiancarmosino@gmail.com

  • IL NUOVO CINEMA PALAZZO RIMANE APERTO

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    MARTEDI 15 OTTOBRE 2019. Assemblea pubblica al Nuovo Cinema Palazzo alle 18:00. Stamane c'è stato un tentativo di sfratto del Nuovo Cinema Palazzo. Otto anni di attività culturali e politiche che hanno coinvolto migliaia di persone chiuse con un lucchetto. Ma l’esigenza di costruire e fruire arte, teatro, cinema, spazi di incontro e di riflessione politica che ha animato questi otto anni non si è infiacchita. Al contrario, di quei diritti che fanno la qualità delle nostre vite reclamiamo a tutt’oggi l’affermazione.

    Siamo ancora in tanti e siamo ancora tutti qui.
    Vi invitiamo a prendere parte all’assemblea pubblica di Roma Non Si Chiude, oggi alle 18.00.

    È solo il primo di una lunga serie di momenti in cui staremo insieme, come sempre.

    #ChiDisprezzaSgombera
     
     
     
     
  • In piazza per la liberazione - Combattiamo la paura!

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    DOMENICA 25 APRILE 2021

    In piazza per la liberazione - Combattiamo la paura!

    Ore 10.00 - Porta un fiore al partigiano.
    In ogni quartiere è presente un monumento che ricorda la rivolta di quei giorni e il sacrificio dei suoi protagonisti. Onoriamo le loro azioni mettendo un fiore su quei monumenti.

    Ore 11.00 - Piazzale Camelie - In piazza per la Resistenza.

    I QUARTIERI SICURI LI FANNO GLI ABITANTI CHE LI VIVONO: INDOSSA LA MASCHERINA.

Oggi al Forte

10:00 - 11:00
Pilates mattina
10:00 - 13:00
Segreteria
11:00 - 13:00
Acrobatica aerea Corda
11:15 - 12:15
Teatro Danza
15:00 - 20:00
Segreteria
17:15 - 18:00
Micro Circo
17:30 - 18:30
Pilates
17:45 - 18:45
Kung Fu di Chenjiagou
18:00 - 19:00
Piccolo Circo e Acrobatica
18:00 -
Pub 12 Detutto
18:00 - 00:30
Enoteca
18:30 - 20:00
Yoga
19:30 - 20:30
Boxe
19:30 -
Taverna
20:30 - 22:00
Tango argentino
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